“La
diciamo una preghiera prima di mangiare?”
“Anche
no.”
Sui
presenti si leva un silenzio imbarazzato e un velo di esitazione
offusca i loro volti.
“Naturalmente
rispetto il vostro credo, qualunque esso sia. Quindi, se volete
declamare qualche rima... “
“Rima?
Preghiere sono, non poesie!” fa qualcuno ben informato.
“Va
bene, vada per la preghiera. Ma una poesia non ci stava affatto male,
come antipasto dell'antipasto” insisto pensando, chissà perchè,
ai Fiori del male, ma è inutile, nessuno mi bada più,
si sono tutti lanciati in un accorato Paternostro e si
tengono per mano. E che strano, qualcuno tiene la mia sinistra, e
qualcun altro la mia destra.
E
mi ritrovo incatenato a un cerchio che non oso spezzare.
(Pranzo
di Natale 2015, da qualche parte nella nebbia, in un casolare della
Pianura Padana)
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2016 ANGELO MEDICI
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Il mio albero di Natale. L'anno scorso l'ho smontato a Pasqua, quest'anno cerco di arrivare a Ferragosto.
RispondiEliminaL'abbraccio, il cerchio, in questo caso era fra religioni e latitudini diverse. Ma un abbraccio non può essere un ponte. Per costruire un ponte ci vuole ben altro.
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