domenica 4 giugno 2017

I testi di Avvolgimi invisibile


Una selezione dei testi più significativi di Avvolgimi invisibile:


Margherite gialle

Mia dolce, lurida creatura
così poco bastava
per maneggiarti a dovere
non ti sapevi accontentare

Arabeschi sui corpi distesi
in una stanza sempre chiusa
sensi di colpa e abbandono
sottili trame e perverse spiegazioni

Lurida bastarda
quanto poco bastava
per bagnarti a dovere
non ti sapevi mai fermare

Ragnatele sui corpi delusi
dalla sindrome di un amplesso rifilato per scherzo
Dico S.A.R.S.
Ascolta! Dico S.A.R.S.

Margherite, gialle puttane dai capelli neri
Margherite, gialle...

Mia dolce, immota creatura
così poco bastava
per pestarti a dovere
non ti sapevi accontentare

Lividi sui corpi distesi
in una stanza sempre vuota
sensi di colpa e abbandono
sottili trame e perverse spiegazioni

Piove alla fine di settembre
persa Andromeda fra stelle bagnate
sei andata in fumo
cometa arsa nel vento

A volte ritorno ancora
(come in sogno)
a volte per rivederti
altre per non vederti

Margherite, gialle puttane dai capelli neri
Margherite, gialle...

Kapput mundi
Sotto le onde del tuo mare
riconosco la mia sconfitta
la mia vittoria sul nulla
e la mia falsa gioia
Sono nel tuo mondo vivido
nella tua gloria effimera
in questo mondo nero e sommerso
nella tua vera gioia
Sotto una coltre di silenzio e sonno
I just feel so fine
sotto una coltre di silenzio e sonno
In ogni lacrima che scende
in ogni goccia che cade
sono nel tuo mondo livido
nella tua gloria effimera
Ho già l'acqua alla gola
è tutto così rapido
che strano, non è come morire
non è come l'avevo immaginato
E ora sono sotto l'onda
e ora sono sotto la vita
nessuno mi può salvare

Ode notturna
Affamati di luce e di suono
come sepolti vivi
eravamo assenza, eravamo abbandono
eravamo, eravamo...
Ora tutto è finito
il cerchio è spezzato
l'inganno è svelato
Come parole che non ti ho detto
come lacrime che non ho pianto
Non più parole schiuderanno le tue labbra
mai più lacrime veleranno i tuoi occhi
Ora venga la notte
coltre di velluto informe
a ricoprire il corpo inerme
nudo nel pallore
di fiamma che brucia senza ardore
ora venga la notte
Come vertigine in un volo
in cui non sei più solo
non sei più solo
Non più parole schiuderanno le tue labbra
mai più lacrime veleranno i tuoi occhi
Sei ombra, sei vento, sei pioggia
sei nell'aria
 
Gwyneth is dead
Sexy scivolò sul punto “g” di non ritorno
tenera e calda sotto le dita
e lacrima e trasuda viscidi umori
vergine madre troia
La migliore delle intenzioni
rotolava oltre l'estasi
e latrava come cagna in calore
eppure aveva visto tempi migliori
E assistito alle nostre più insane esibizioni
fra la polvere e il silenzio
e ragnatele pendule
come brandelli di pelle morta
Ma d'un tratto lo spettacolo era interrotto
da sordi colpi alla porta
dalla richiesta di spiegazioni
dalla notte che irrompeva col suo veleno
Amavo le tue costole
inferriate di una gabbia dorata
e i tuoi fianchi
misteriose insenature da esplorare
Lei deglutiva niente affatto convinta
certa che sarebbe stato meglio
non incontrare il suo sguardo
non aver incontrato il suo sguardo in quel giorno di vento
 
Zyon
Emergo lentamente dal mio stato d'incoscienza
affiorano ricordi dal buio della stanza
cupi sguardi affollano di ombre...
la vostra danza!
Ho visto sangue, lacrime, morte, distruzione
gli orizzonti di gloria sono solo illusione
corpi ammassati, corpi dilaniati
la morte è una discarica di corpi rottamati
Questi incubi tornano quando sono solo, come neri stormi si avventano in volo
di notte, di giorno, sono sempre intorno, di giorno di notte, arrivano a frotte
Incubi riemergono quando resto solo, come neri stormi sono sempre in volo
di notte, di giorno, sono sempre intorno, di giorno, di notte, arrivano a frotte
La linea rossa cedette in un secondo
e fu come se cascasse il mondo
oh che mirabile invasione!
e fummo schiavi d'intensa devozione
furono giorni da vivere in un lampo
e chi rimase, poi, non ebbe scampo
furono giorni da vivere in un istante
fagocitati da un bagliore accecante
I'm gonna be iron like
like a lion in Zyon
I'm gonna be iron like
like a lion in Zyon
Ritorno lentamente al mio senso d'impotenza
meglio stare chiuso nel buio della stanza
cupi sguardi affollano di ombre...
la vostra danza!
Ho visto sangue, lacrime, morte, distruzione
gli orizzonti di gloria sono solo illusione
corpi ammassati, corpi dilaniati
la vita è una discarica di corpi rottamati
Questi incubi tornano quando sono solo, come neri stormi si avventano in volo
di notte, di giorno, sono sempre intorno, di giorno di notte, arrivano a frotte
Incubi riemergono quando resto solo, come neri stormi sono sempre in volo
di notte, di giorno, sono sempre intorno, di giorno, di notte, arrivano a frotte
I'm gonna be iron like
like a lion in Zyon
I'm gonna be iron like
like a lion in Zyon

Pornorama
Freddi istanti
contrazioni instabili
persi nella nebbia del tempo
ascolto il battito rallentato
del tuo cuore
Osservo corpi, avanzi, scorie
in un giorno di vento
una storia uguale alle altre
Attraverso finestre rigate di pioggia
vedo altri corpi ottusi
sento solo labbra gelide
Vedo bruciare come roghi di notte
i nostri gemiti sacrificati
sulla pira delle tentazioni




sabato 3 giugno 2017

Avvolgimi invisibile





Dopo alcuni mesi di silenzio radio, rieccomi a presentare una mia nuova fatica, stavolta non letteraria, ma musicale. Una sorta di ritorno alle origini.

Si tratta di Avvolgimi invisibile, il quinto capitolo della saga Atròphia.

Questo nuovo lavoro è stranamente lontano dalla mia solita verve/indifferenza alternativa, ho esplorato sonorità, stili e strutture di certo rock classico anni settanta (Il giardino d'inverno, Samsara, Zyon), qualche episodio di umorismo nero – o d'umor nero, se preferite – (Il segreto della stanza 42, Gwyneth is dead) e numerose aperture melodiche (Avvolgimi invisibile, Kapput mundi, Ode notturna). E' quasi un'introspezione consuetudinaria, automatica, se vogliamo, ma ineluttabile. Del resto, non posso essere quello che non sono, così come non posso non essere quello che sono.

Pare scontato, ma non è affatto così.

Scrivere a vuoto parole insulse soltanto per evitare l'angoscia di non saper più annerire l'accecante biancore dei fogli è inutile. Stavolta la furia creativa ha fatto vibrare corde vocali e corde di chitarre elettriche, entrambe hanno strepitato, pianto e lanciato dissonanze violentando il silenzio, cercando di volgere il caos al cosmos, una lotta impari durata tre mesi, da marzo alla fine di maggio, nel solco incarnato di una primavera volubile, di sole avaro e di fresco di pioggia.

Sette anni sono passati da Subliminale, anni in cui ho affinato la mia viscerale diffidenza verso i popoli del nord, anni di mesto rancore.

E' stato questo lento scorrere a devastarmi nel profondo. Un vuoto incolmabile, una foresta impenetrabile, un oscuro simulacro. Questo sono. Mi rendo conto che mi sono lasciato indietro un mucchio di macerie. Terra bruciata intorno, tempeste, distruzione. Ci sono città, mondi interi, universi da ricostruire.

Ma tutto questo ha dato vita ad Avvolgimi invisibile. E' davvero mio, mi rendo conto che ci sono dentro fino ai capelli, mi sovrasta come le onde di Kapput mundi.

Presto ne sarò sommerso, mi mancherà l'aria, perderò i sensi. Laggiù, il mondo equoreo mi attende.

Presto, ma non ancora.