“Chi
va sotto la superficie” diceva Wilde
“lo fa a proprio rischio e pericolo”.
Quando
scrivo sono pienamente consapevole del pericolo insito nello scendere
sotto la superficie delle cose, a profondità spaventose, alle quali
non trapela alcun filo di luce. Ma è un pericolo che accetto, se
voglio trascendere l'epidermide del mondo, la superficie levigata
della mera apparenza, e scovare nuovi punti di vista.
“Rivelare
l'arte e nascondere l'artista”, sempre
l'elegante ma saggio Oscar.
Rivelate pure l'arte, d'accordo, ciò è ineluttabile, l'arte è
pubblica per sua natura, dev'essere svelata, non può essere
confinata nel buio della non conoscenza, chiusa nel cassetto
dell'individualità. Però, nascondete
l'artista, non svelate la sua figura
meschina, lasciate che si rifugi dietro il sipario, che si confonda
fra le ombre del palcoscenico, che assista alla rappresentazione
confuso fra gli spettatori, che artisti non sono; lasciatelo solo
alla sua scrivania, nel cuore della notte, a straziarsi le carni con
il suo pennino, intinto nel suo stesso sangue. Lasciatelo perdere,
non ne vale la pena.
Ma
leggete le sue opere.
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