domenica 22 febbraio 2015

A Bari


 

Le dita diafane del mattino mi sfioravano i capelli, come petali dell’alba nella purezza di quel fatidico giorno. Non mi fu concesso entrare. Restai ai margini delle fantastiche mura dalle porte serrate. Magra consolazione dopo tanto viaggiare, restar fuori dalle porte dell’alba.

Non ricordavo di ieri, non conoscevo il domani, sono qui adesso, nel declino di mille soli. E’ come assenza questo abbandono, è come… abbracciare le fiamme.

Di mia madre ricordo le lacrime, gemme preziose incastonate nel volto. Quel giorno si scioglievano catene di un dolore antico, due anime si separavano per sempre. Il mare accolse il mio primo sguardo, il vento portò sulle ali il respiro e da remoti mari del tempo, da perduti abissi dello spazio, riemersi alla luce perfetta del giorno.

Questo accadde.

Domani vedrò la città della mia nascita.

COPYRIGHT 2012 ANGELO MEDICI

Tutti i diritti riservati

Riproduzione vietata

Nessun commento:

Posta un commento