Il
mondo fluttua sull'acqua, l'acqua sul vento, il vento sul vuoto (1).
E la vita aleggia sul karma. Il karma è l'opera che
incessantemente ordiamo (2).
Il
karma è una legge naturale, il riflesso oggettivo delle nostre
azioni, come l'eco della nostra voce in un canyon, come le onde in
uno stagno dopo che si è lanciato un sasso. Le nostre azioni
producono infiniti riflessi nel Tutto, predisponendo le nostre
vite a venire.
L'uomo
non si salva se è malvagio, le sue cattive azioni genereranno
incarnazioni in cui riceverà il castigo; ma l'uomo non si salva
neppure se compie buone azioni. Per ognuna di queste riceverà
ricompense in altrettante vite future. Il peccatore non è punito per
i suoi peccati, sono questi a punirlo, dice Christmas Humphreys
e anche il benefattore, aggiungo io, non è ricompensato per le sue
buone azioni, ma sono queste a premiarlo. Il bene e il male sono la
stessa identica cosa, Il bene e il male ci rendono prigionieri del
samsara, l'eterno ritorno, il circolo di nascita, morte e
rinascita; ancora legati al phava chakra, la ruota del
divenire. Neppure Dio, che non è immortale, ne è risparmiato:
Brahma muore per rinascere Brahma. Non
c'è altro modo per slegarsi, per scendere dalla giostra. Raggiungere
il satori, la rivelazione.
“Sono
libero” dice Siddharta seduto sotto l'Albero della
conoscenza “ogni nuova vita è annientata, il dovere è
compiuto. Non tornerò su questa terra”.
Tao-hsin
pregò il Maestro di indicargli la via della liberazione. “Chi ti
ha incatenato?” chiese il Maestro. “Nessuno.” rispose Tao-hsin.
“Allora sei già libero.” (3)
Il
satori è la condizione in cui le nostre azioni non
producono più alcun riflesso, alcuna eco, alcuna onda, come uno
specchio che non riflette la luce, come uno stagno ghiacciato. Perchè
abbiamo finalmente capito, abbiamo compreso che il mondo non è che
illusione, il mondo è apparenza. Vedere soltanto una parte della
verità non è vedere la verità; non si possono inseguire i riflessi
dello specchio, perchè lo specchio si rompe e il riflesso scompare.
Niente è ciò che sembra. Nascere e morire è soltanto sognare di
nascere e morire. Non si nasce e non si muore davvero. La vita è
sogno.
Il
Sam-sara è già il Nirvana;
raggiungeremo quest'ultimo quando capiremo il primo. Dobbiamo
sfondare le porte della percezione e oltrepassare la superficie delle
cose. Allora, anche l'ultimo, rinsecchito filo d'erba potrà essere
un Buddha.
-
(1) Cos'è
il buddismo, Jorge Luis Borges (1976).
- (2) Antico
detto tibetano.
(3) La catena, storia zen.
:)
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