La
notte è buia e fredda e non vuol saperne di andare via.
Ho
sentito il tuo respiro in affanno, so esattamente dove sei. Neppure il buio
potrebbe impedirmi di arrivare a te. Sei inseguita, incalzata, braccata.
Non
hai scampo.
So
esattamente cosa stai facendo: cerchi di riprendere fiato dietro la siepe, fra
l’erba umida e le foglie marce. Sono miglia e miglia che stai fuggendo e sei
stanca, il cuore batte all’impazzata e ti martella le tempie, insieme al terrore
che ti trabocca dal cuore; non hai più fiato. Sono miglia e miglia che stai
fuggendo, hai attraversato gelidi torrenti e paludi nebbiose per far perdere le
tue tracce, ma io ti sono sempre dietro.
La
notte è tranquilla, dal bosco non giunge più alcun rumore e la nebbia si sta
alzando. Ma il freddo! Questo freddo si insinua dentro le ossa e ti paralizza
il respiro, gli occhi ti si chiudono e vorresti dormire, non c’è un muscolo del
tuo corpo che non ti faccia male. Su avanti, chiudi gli occhi, potrai
sprofondare in un morbido abisso e riposarti finalmente.
Hai
sentito?
Sembrava
qualcosa che si muoveva nel bosco, proprio dietro di te. Di colpo il sonno è
scomparso e il tuo cuore pare che stia per scoppiare. Ma no, sarà un’altra
illusione, l’ultimo inganno della notte che sta per morire.
Ecco,
di nuovo. Hai sentito?
Lo
stesso rumore.
Stavolta
non c’è dubbio. Sono io, sono proprio io che vengo a prenderti alle spalle.
Vorresti
fuggire, ma il terrore ti paralizza, non riesci a muoverti e io sono sempre più
vicino. Sai bene che dovresti fare qualcosa (e io so esattamente cosa farai),
che dovresti fuggire via, ma non ci riesci.
Mi
senti? Senti il mio odore attraverso la notte? Io sento il tuo, sono
vicinissimo, fra poco ti piomberò addosso.
La
nebbia si è diradata e sopraggiunge l’alba, ne scorgi il chiarore rosato contro
le montagne. Da quella parte è la salvezza, ma io sono dalla parte opposta,
esattamente dietro di te, annidato nel buio.
Forza
cosa aspetti? Alzati e corri. Hai corso miglia e miglia soltanto per cadere a un
passo dall’alba? Non volevi sfuggirmi, non cercavi forse la libertà? E allora
corri e non voltarti indietro, corri e basta.
Ecco,
vedo che ti alzi. Le gambe sono ancora deboli, ma ti sostengono. Bene, sarà più
divertente ghermirti. Sarebbe stato troppo facile piombarti addosso mentre eri
così debole e indifesa.
Ma
cosa fai? La salvezza è dall’altra parte, ricordi? Verso l’alba, verso le
montagne. E allora perché vieni dalla mia parte? Perché vieni incontro al buio?
Perché corri contro di me? Cosa vuoi fare?
Fermati,
fermati! Ho detto fermati! Fermati, ti prego!
COPYRIGHT 1988
ANGELO MEDICI
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