“Sei
ebreo?” L’uomo di fronte tace.
“Puoi
dirlo, non devi vergognartene” Tornò a fissarlo con insistenza “Sei ebreo?”
L’altro
continuava a tacere, un ostinato silenzio calò fra i due.
“Come
si fa a essere ebrei?”
“Semplice.
La mattina ti alzi dal letto, ti fai la barba, ti vesti ed esci di casa. E poi
fai l’ebreo. Oppure il cristiano. O il musulmano”
L’altro
continuava a guardarlo, poco convinto.
“Comunque,
non sono ebreo”
“Allora
perché l’hai detto?”
“Cosa
ho detto?”
“Di
esserlo”
“Non
l’ho mai detto”
“Strano,
mi pareva di averlo sentito” Sospirò deluso, ma subito un lampo di luce gli
balenò negli occhi “Cosa mangiano gli ebrei?”
“Blintze,
borscht, cholent…”
“Eh?”
“Halvah,
gefilte, kreplech…”
“Cosa?”
“Buon
cibo kasher, grasso e sano”
L’altro
se ne stesse un po’ in silenzio, poi tornò a fissarlo. “Sei ebreo?”
“No,
non lo sono”.
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