Rabbia, Odio, Livore, Astio, Risentimento, Rancore, Sdegno, Irritazione, Amarezza e voi tutti altri moods delle tenebre, il cui nome a lungo obliato ho omesso di invocare, venite in mio soccorso, assistetemi, volate con me a schiantarvi come furie infernali contro questo pazzo, assurdo, incomprensibile mondo.
A volte credo di essere particolarmente inviso agli dei. Mi chiedo cosa vogliano da me, cosa ho loro fatto di male, ma non mi parlano, o forse parlano una lingua che non comprendo, o non conosco più. In questo momento sento di essere molto distante dal nirvana e dalla beatitudine e più vicino agli stati d'animo di cui sopra. Ho bisogno urgente di un vaccino contro la vita, verso la quale credo di avere ormai sviluppato una sindrome allergica ed intolleranze insanabili.
Chi sono io? Già, chi sono? Il viso che mi saluta tutte le mattine allo specchio è il mio riflesso, o sono io che mi affaccio sul suo mondo a rovescio, confuso, sottosopra ad essere il suo riflesso indecifrabile e mal riuscito?
E quelli che mi circondano, gli altri, chi sono? Spettri eterei, ammassi vegetali o fossili che una volta erano uomini e donne senzienti?
Non conosco le vostre lingue e voi non comprendente la mia. Eppure mi esprimo in corretto italiano! Diamine, devo concludere che siamo come stranieri erranti nella nostra stessa patria?
Non troppo dio, non troppo io, dicono i saggi orientali, ma qui non c’è n’è né dell’uno, né dell’altro.
A volte mi sento un elefante in un negozio di porcellane – e sì che sono magro e in forma! -, mi par d’essere un barbaro, ma dall’animo sensibile, che prima lancia strali, accuse, invettive e fa strage di nemici e poi, appagato dalla distruzione, col silenzio assordante della morte nelle orecchie, siede sui loro cadaveri straziati a comporre versi d’amore per le loro vedove.
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