sabato 26 dicembre 2015

Del tempo e di altri miraggi


 
"Il tempo non esiste, è soltanto una dimensione dell'anima" (Sant'Agostino)

Perdonatemi, ma dovevo ancora scrivere della percezione del tempo in linea retta che esiste nella nostra dimensione terrena. Perdonatemi, ancora una volta, se sconfino in argomenti metafisici, ma sentivo la necessità di farlo.

L’apparente continuità del tempo e del movimento sono un’illusione, dice Oliver Sacks. Forse la nostra esperienza visiva consiste in una serie di istanti senza tempo, frammenti saldati l’uno all’altro da qualche superiore meccanismo cerebrale.

Nella nostra attuale dimensione, nel nostro guscio di creature viventi in questo bislacco, straordinario universo, siamo in grado di cogliere solo questa percezione del tempo: indietro il passato, in mezzo il presente, avanti il futuro. Il tempo procede in sequenza lineare, non torna indietro, ma va sempre avanti. Questo perché la nostra breve vita ci consente di coglierne soltanto un frammento, di durata corrispondente a quanto ci è dato vivere, mentre solo nella vita intermedia, l’esperienza di bar – do (letteralmente dal sanscrito, isola in mezzo), tutto accade nello stesso istante, come se osservassimo miliardi di miliardi di monitor che proiettano altrettanti miliardi di miliardi di eventi nello stesso momento, e finalmente possiamo percepire la circolarità del tempo.

E, così come si teorizza l’esistenza dello spazio infinito, rappresentandolo non in una dimensione lineare, ma circolare, che non ha, per definizione, né punto di inizio né punto di fine, allo stesso modo, il cerchio del tempo annulla il passato e il futuro perché inconcepibili e senza alcun significato. Il tempo non ha inizio e non ha fine, è come un fiume congelato nell’eterno presente.

E quel presente si chiama eternità.

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