sabato 10 ottobre 2015

Elogio della scrittura breve


 

I miei romanzi possono considerarsi racconti lunghi e, al tempo stesso, romanzi brevi. Non credo che andrò mai oltre le centocinquanta pagine.

Il mio filone narrativo è il male di vivere dell’era moderna, la scoperta dell’inconscio che pesa sul cosciente e trafigge il reale attraverso sogni e segni, la morte di Dio, la psicologia e la psicanalisi dei personaggi, la perdita dei valori e dell’identità, il nichilismo, la crisi.

Ma per tutto questo, non ho bisogno di molte pagine.

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